Verona (loc. Sezano) 1 gennaio 2010
Cari amici che siete qui convenuti*,
è mio dovere farvi sapere che l’appuntamento di oggi, l’incontro con “Maria madre di Dio”, opera scultorea di Marco Danielon, è soppresso per ordine del nostro Vescovo.
Nel messaggio a me inviato, il Vescovo afferma:
“Purtroppo la vicenda dell’immagine della donna incinta, diffusa via internet, ha suscitato reazioni violente da parte di non poche persone. Alcune di queste, anche di altre diocesi, hanno protestato per lettera o e-mail contro di me in un modo furibondo tacciandomi di inadempienza del dovere di intervenire e apostrofandomi con peggiori titoli…”
Egli parla di reazioni violente e di attacchi furibondi contro la sua persona apostrofata con i peggiori titoli. Siamo profondamente addolorati per questa mancanza di rispetto e gli siamo solidali.
In seguito, continua e precisa:
“Ora è davvero il momento di chiudere il sipario e di non aggiungere ulteriori strascichi di altre manifestazioni, sotto il paravento della cultura, a meno che non si riporti la statua dalla sua attribuzione religiosa alla sua identità culturale primigenia: non quella di Maria Madre di Dio, ma quella di una qualsiasi maternità”.
Ci troviamo nell’impossibilità di alterare le intenzioni dell’artista che ha titolato la sua opera secondo la connotazione religiosa, appunto, “Maria madre di Dio”. Oltretutto ricordiamo che sull’opera sono stati realizzati particolari studi e testi, a livello biblico e teologico, da persone competenti.
Da parte nostra, non siamo stati mossi da alcuna intenzione dissacrante né di disprezzo verso i fratelli più deboli. Attenti invece al consiglio di Paolo “fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello”(Rm. 14, 12b), siamo in pace con la nostra coscienza dal momento che, le persone più semplici, più pulite dentro, più autenticamente vere, libere da ogni pregiudizio, giovani e meno giovani, queste persone hanno trovato nell’opera di Marco Danielon motivo di meditazione sul dolce mistero della maternità di Maria e di ogni altra maternità.
In questo 1 gennaio 2010, in piena sintonia col messaggio di papa Benedetto XVI° per la giornata della pace, “Se vuoi la pace, custodisci il creato” in cui al n. 14 afferma: “…La ricerca della pace da parte di tutti gli uomini di buona volontà sarà senz’altro facilitata dal comune riconoscimento del rapporto inscindibile che esiste tra Dio, gli esseri umani e l’intero creato”, l’opera dell’amico Marco Danielon ha risvegliato nella spiritualità di molte persone il sogno di quel rapporto davvero “immacolato” con il cosmo e con la corporeità dell’essere umano espresso in Gn. 2,25 “ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie,e non provavano vergogna”, immacolatezza che, a detta dei Padri della Chiesa, ben si addice alla “Nuova Eva”, Maria la Madre del Signore.
Fatte queste necessarie precisazioni sulle intenzioni che hanno ispirato le nostre scelte, vogliamo essere leali col nostro Vescovo: gli obbediamo.
p. Silvano Nicoletto e Comunità---------------------------------------------------------
Nota Bene:
* Questo testo è stato letto alle circa 200 persone convenute presso il Monastero di Sezano nel pomeriggio del 1 gennaio 2010 per partecipare al già annunciato incontro che prevedeva momenti di preghiera, meditazione, lettura di testi e riflessione biblico-teologica nell'aula liturgica della comunità.
A seguito della lettera inviata via e-mail dal Vescovo Zenti, in data 30 dicembre, la Comunità di Sezano ha scelto di non dar luogo al programma, ma nell'impossibilità temporale di avvisare la cittadinanza ha accolto i presenti, provenienti da varie parti del Nord Italia, nella Sala Conferenze per rendere ragione della variazione.