Rassegna Stampa

Statuetta contestata, interviene il vescovo
di Anna Zegarelli

SI RIAPRE IL CASO. Dopo le accuse dei tradizionalisti cattolici, i missionari di Sezano sono invitati dalla curia a dare un significato solo culturale all'opera «Madre di Dio» Zenti scrive agli Stimmatini: «Troppo clamore, giù il sipario». I Padri: «Manteniamo l'intenzione religiosa espressa dall'artista».


La «Madre di Dio», la statuetta di Marco Danielon che raffigura una donna spoglia e gravida che si sorregge la schiena, esposta nel periodo dell'Avvento nell'aula liturgica del monastero degli Stimmatini di Sezano, continua a far discutere. Dopo le proteste dei cattolici tradizionalisti che hanno accompagnato tutto il periodo che precedeva il Natale, anche il vescovo monsignor Zenti ha preso posizione. E non è stata quella auspicata dagli Stimmatini.

La scultura è stata con l'inizio del 2010 spostata nell'aula delle conferenze e l'incontro «Invito a stare con la Madre di Dio», che prevedeva momenti di preghiera, meditazione, lettura di testi e riflessione biblico-teologica nella cappella della comunità, è stato cancellato dopo una lettera arrivata due giorni prima della fine dell'anno a firma dello stesso presule. Nella missiva Zenti invita la comunità religiosa ad abbassare i toni sulla vicenda, ripresa anche dalle cronache nazionali dopo che i tradizionalisti avevano tacciato la statuetta di blasfemia. «Ora è davvero il momento di chiudere il sipario e non aggiungere ulteriori strascichi di altre manifestazioni, sotto il paravento della cultura, a meno che non si riporti la statua dalla sua attribuzione religiosa alla sua identità culturale primigenia: non quella di Maria Madre di Dio, ma quella di una qualsiasi maternità», scrive il vescovo nella lettera indirizzata al responsabile della Comunità di Sezano, padre Silvano Nicoletto. Lo stralcio è stato letto, a oltre 200 persone convenute al monastero, dallo stesso Nicoletto che nell'impossibilità di annullare in così breve tempo l'iniziativa ha deciso con i fratelli di accogliere comunque i tanti fedeli arrivati da ogni parte d'Italia per incontrare l'artista della statuetta e per discutere di fede, ma nel più assoluto riserbo e in silenzio.

Le due ore di silenzio sono state precedute dagli unici tre minuti di lettura di un comunicato in cui gli Stimmatini hanno sottolineato la scelta di obbedire al vescovo e anche di essergli solidali. Zenti ha scritto: «Purtroppo la vicenda dell'immagine della donna incinta, diffusa via internet, ha suscitato reazioni violente da parte di non poche persone. Alcune di queste, anche di altre diocesi, hanno protestato per lettera o mail contro di me tacciandomi di inadempienza del dovere di intervenire e apostrofandomi con peggiori titoli».

«Siamo addolorati per questa mancanza di rispetto e gli siamo solidali», ha letto ai convenuti Nicoletto, «ma ci troviamo nell'impossibilità di alterare le intenzioni dell'artista che ha titolato l'opera secondo la connotazione religiosa. Oltretutto ricordiamo che sull'opera sono stati realizzati particolari studi e testi da persone competenti. Noi non siamo stati mossi da alcuna intenzione dissacrante né di disprezzo verso i fratelli più deboli. Attenti invece al consiglio di San Paolo, "fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello", siamo in pace con le nostre coscienze poichè le persone semplici, più pulite dentro, hanno trovato nell'opera di Danielon motivo di meditazione sul dolce mistero della maternità di Maria e di ogni altra maternità».

Dopo queste parole 200 persone sono rimaste nel più assoluto riserbo, ma non hanno rinunciato a esprimere il proprio pensiero. Su centinaia di fogli sono stati riportati pensieri suscitati dalla visione dell'opera. Ne riportiamo alcuni: «La maternità è un dono, una grazia, un mistero. È il mistero della vita». "Maria pellegrina, spettinata dal vento, la tua verità ancora scatena tempesta". E ancora "Le lacrime scendono, il cuore si gonfia, è un dolce dolore che senti nel petto e che ti fa capire da che parte stare". Il percorso di fede nonostante tutto continua . Il giorno dell'Epifania, alle 16, ci sarà un momento di preghiera e meditazione nell'ambito dell'esposizione delle icone della scuola di Sezano.

fonte: L'arena del 3/01/2010