Rassegna Stampa

Torino, il cardinale Poletto attacca:
"Un errore l' intervista a Küng"

di Vera Schiavazzi

Una lunga intervista al teologo svizzero Hans Küng, assai critica come già nel passato verso Benedetto XVI, pubblicata dal quotidiano La Stampa. E l' immediata protesta dell' arcivescovo di Torino, cardinal Severino Poletto, e di tutti i vescovi piemontesi, «amareggiati» per la scelta del giornale «proprio mentre la Chiesa torinese è impegnata nella preparazione di una nuova Ostensione della Sindone nel 2010, e si prepara in quell' occasione a accogliere con entusiasmo il Santo Padre». La polemica, non l' unica che in questi giorni ha visto impegnato l' arcivescovo (in precedenza aveva dichiarato di «pregare» affinché la presidente della Regione Mercedes Bresso cambiasse idea sul caso Englaro), è esplosa ieri pomeriggio con due note diffuse dagli uffici della Curia. Non senza scalpore per quello che un autorevole collaboratore della Stampa come Gianni Vattimo ha già definito «il tentativo di censura di chi si sente ormai in minoranza».


L' intervista a Küng, il principale teologo cattolico del dissenso, tra i primi a contestare proprio l' infallibilità papale, era stata pubblicata il giorno prima da Le Monde e titolata in modo analogo («La chiesa cattolica rischia di diventare una setta»), senza che per altro né le gerarchie cattoliche francesi né altri protestassero per l' iniziativa del quotidiano di Parigi. Punto centrale del colloquio, la revoca delle scomuniche, e la successiva correzione di rotta, verso il vescovo lefebvriano negazionista Richard Williamson: «Anche se il Papa non era a conoscenza dei discorsi negazionisti e lui personalmente non è antisemita, tutti sanno che quei quattro vescovi lo sono - ha dichiarato Küng -. Il problema fondamentale è l' opposizione al Concilio Vaticano II e il rifiuto di un nuovo rapporto con l' ebraismo: un Papa tedesco avrebbe dovuto valutare meglio la questione e mostrarsi privo di ambiguità sull' Olocausto, come ha prontamente fatto la cancelliera Angela Merkel».


Parole più che sufficienti, una volta che l' intervista è stata ripubblicata sul quotidiano torinese, per spingere Poletto a manifestare «sconcerto e amarezza» e a invitare i fedeli «in questo tempo di Quaresima a pregare affinché il Signore doni al Santo Padre il suo conforto e gli faccia sentire tutta la nostra vicinanza e totale sintonia col suo Magistero». «Auspico - ha aggiunto il cardinale - un atteggiamento maggiormente attento verso la chiesa cattolica (...). Torino ama il Papa e lo attende con affetto». Parole analoghe sono arrivate dalla Conferenza episcopale piemontese: «Un attacco infondato che alimenta la disinformazione. Ci meraviglia che un giornale come la Stampa non sappia valutare posizioni che vorrebbero presentarsi come aperte e innovatrici e risultano invece ripetitive, provinciali e scontate».


Pronta e netta la replica di Giulio Anselmi, direttore del quotidiano del Gruppo Fiat: «Hans Küng è un grande teologo e intellettuale che ha avuto con questo Papa rapporti alterni e non sempre negativi. Ha detto cose interessanti e le abbiamo pubblicate, mi dispiace che il cardinal Poletto se ne irriti. Ma è giusto che ognuno esprima il suo punto di vista: il cardinale, figura autorevolissima che del resto dispone di un suo giornale, come chiunque altro. Abbiamo lettori di vario tipo, non possiamo che avere un atteggiamento laico». Per il filosofo Gianni Vattimo, «siamo di fronte alla censura, alla decapitazione di ogni possibile dibattito. Il tipico delirio di onnipotenza di chi sta perdendo ogni autorevolezza». Mentre il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky osserva: «In democrazia, alle critiche si dovrebbe rispondere con degli argomenti, non dichiarandosi offesi. Il rispetto al Papa, come a tutti, è doveroso, ma è normale che la società civile si interessi a ciò che avviene nella chiesa cattolica, proprio come accade al contrario. Si direbbe che è la chiesa a non esservi ancora abituata».


Fonte: "la Repubblica" del 27 febbraio 2009