Pensando

L’AMICIZIA CON LA CHIESA DI SAN ZENO.

Un dialogo ecumenico iniziato nei primi anni Novanta
Anche a Verona dolore per la morte di Alessio II

Il ricordo di monsignor Adami che ha incontrato cinque volte il Patriarca russo. Lo conobbe pure il vescovo, mons. Amari.

«Una notizia inaspettata che ci addolora molto, con la Commissione per l’ecumenismo diocesana di Verona stiamo preparando una lettera di cordoglio da inviare al Patriarcato ortodosso di Mosca». Monsignor Luigi Adami, parroco di San Zeno di Colognola ai Colli, ha conosciuto il Patriarca di tutte le Russie, Alessio II, morto all’improvviso ieri. Dal 1993 ha avuto per ben cinque volte l’occasione di essere ricevuto personalmente dalla guida dell’ortodossia russa a Mosca, insieme ad altri sacerdoti veronesi. «La prima volta incontrai Alessio con il segretario della Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo, don Gabriele Zanetti», ricorda don Adami. «Fu nel marzo del 1993, un anno dopo il nostro primo viaggio nella capitale russa per tentare di instaurare un rapporto tra il Patriarcato e la Chiesa di Verona: eravamo latori di una lettera del vescovo monsignor Giuseppe Amari che parlava di “Chiese sorelle”, espressione che aiutò molto a rompere il ghiaccio».«Dopo di allora, sono stato ricevuto dal Patriarca altre quattro volte, l’ultima, con un gruppo di cattolici veronesi a Mosca nel luglio 2002», racconta Adami. «Ma ricordo con particolare emozione perché momento importante del nostro impegno ecumenico, quello del 29 settembre 1995, quando Alessio accolse il vescovo emerito di Verona Amari, che ci aveva accompagnato a Mosca: un incontro fraterno, non frequente nei rapporti tra Patriarcato e Chiesa cattolica».
Nell’archivio di monsignor Adami spicca una lettera che il Patriarca gli ha inviato personalmente il 18 aprile 2002 in ringraziamento di una lettera inviata a Mosca per la Quaresima ortodossa. «Egregio padre Luigi, beneamati fratelli e sorelle in Cristo!», scrive Alessio II «sono grato per la comprensione della sofferenza della Chiesa russa, comprensione che emerge dal Vostro messaggio fraterno. Il nostro sincero desiderio è quello di continuare a testimoniare, anche nelle attuali condizioni che sono estremanente difficili per le sorti del dialogo ortodosso cattolico, la verità di Cristo nel mondo». E poi la conclusione: «Spero che i nostri rapporti e la nostra collaborazione possano continuare. In tale collaborazione noi attingiamo la speranza che prima o poi le attuali difficoltà verranno superate».
Un dialogo ecumenico, quello tra il Patriarcato e la Chiesa di San Zeno, particolarmente vivido negli anni Novanta, nel momento della transizione post-sovietica, quando ci furono ben sette visite a Mosca di sacerdoti veronesi, accompagnati in taluni casi da nutrite rappresentanze di varie parrocchie, e nove visite a Verona di preti russi, uno dei quali - padre Georghi Ziabliev - ucciso a Mosca nel 1997, al rientro da un soggiorno a Verona. G.C.

Fonte: L'Arena - Sabato 06 Dicembre 2008