Rassegna Stampa

Stimmatini, fede e proteste
di Anna Zegarelli

È stato un Natale di passione quello vissuto dagli Stimmatini di Sezano. La sera prima della vigilia fuori dal monastero un gruppo di venti persone legate ai tradizionalisti hanno messo in atto un rosario purificatore, benedetto dal sacerdote Floriano Abrahamowicz, noto per le sue idee negazioniste, indirizzato alla statuetta da loro considerata blasfema, la «Madre di Dio», forgiata dallo scultore Marco Danielon.
La polemica che ha accompagnato tutto il periodo dell'Avvento è finita anche in tv, a Studio Aperto, proprio nel programma di mezzogiorno della vigilia. Non solo ad occuparsene è stato anche il quotidiano «Libero». Eppure finito il periodo che precede il Natale la statuetta di appena 40 centimetri che raffigura una donna spoglia e incinta a simbolo della vita e dell'amore di Dio, è stata tolta dall'aula liturgica e ora al suo posto c'è un icona tradizionale della natività. Tutto questo senza avere a che fare con le proteste dei tradizionalisti, come precisano dal monastero, ma per un percorso di ricerca biblica e di fede che è portato avanti da tempo proprio nel monastero di Sezano.
La statuetta tornerà in mostra a giorni e si legherà per l'appunto ad un incontro di fede e di studio. Alle ingiurie e minacce lasciate per tutto il periodo prenatalizio nel sito del monastero di Sezano sono seguiti apprezzamenti da tutta l'Italia e messaggi di solidarietà dal mondo laico e sacerdotale. Sarà per questo che padre Silvano Nicoletto, responsabile del monastero, proprio non se lo aspettava di vedere il monastero sbattuto in tivù e che le sue ragioni espresse nell'intervista fattagli venissero cancellate nei pochi minuti di trasmissione, lasciando spazio solo alla voce che vede nella «Madre di dio» un oltraggio. E soprattutto non si aspettava che la questione venisse manipolata e strumentalizzata da chi «lega la propria fede ai devozionismi e nega la morte di sei milioni di ebrei». «Ci si scandalizza per la statuetta e non per la shoà, cose da pazzi», dicono alcuni residenti di Sezano che assicurano come la sera che precedeva la vigilia di Natale di tradizionalisti giunti a pregare ce ne fossero al massimo venti e non come è riportato nel loro sito che fa presupporre molti di più.
«Non abbiamo parole di fronte ad un attacco così forte come quello fatto dal giornale Libero che non ci ha nemmeno interpellato e ha basato il proprio articolo sulle notizie apparse su blog diffamatori che guarda caso sono dei tradizionalisti», dicono alcuni padri Stimmatini, «ne tanto meno abbiamo parole per esprimere il nostro rammarico per come è stata strumentalizzata la vicenda. Di certo c'è che l'opera "Maria, la Madre di Dio", ora è conosciuta dappertutto nonostante volesse essere simbolo di tutto le donne che tentano di dire di sì alla vita, all'atto creativo di Dio. L'opera di Danielon grazie a questa pubblicità non richiesta è entrata di diritto nella schiera di opere di arte sacra al pari del noto artista francese Arcabas che guarda caso ha raffigurato la purezza di Maria attraverso un nudo».

fonte L'Arena del 27/12/2009