Sinodo Africa:


primo giorno con “sì” a condom in matrimonio e “Papa nero”.



Nel primo giorno di lavori del Sinodo dei vescovi sull'Africa, aperto ieri da papa Benedetto XVI con una messa in San Pietro, a tenere banco e' il cardinale ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson, arcivescovo di Cape Coast, relatore ufficiale del Sinodo, che presentando alla stampa la sua ''Relatio ante disceptationem'' (Relazione prima della discussione) risponde a tutto campo alle domande dei giornalisti. Cosi', dopo le polemiche di marzo sulle parole di papa Benedetto XVI durante il suo viaggio in Africa (l'Aids ''non si puo' superare con la distribuzione di preservativi: al contrario, aumentano il problema''), il cardinale africano offre una leggera correzione di rotta: in una coppia sposata in cui uno dei due coniugi sia contagiato dal virus Hiv ''io raccomanderei l'uso del preservativo - dice -, ma sapendo che anche questo e' un rischio perche' ce ne sono molti in giro di bassa qualita'''.

Per la Chiesa, precisa pero', ''e' piu' importante la fedelta' e la lealta' all'interno della coppia, l'astinenza di chi e' stato contagiato e un maggiore investimento sui farmaci antiretrovirali e sulla ricerca''.

Il card. Turkson risponde anche a chi gli domanda se, nella Chiesa cattolica, sia arrivato il momento di un 'papa nero': ''Abbiamo avuto un segretario generale delle Nazioni Unite del Ghana, ora abbiamo Obama, se la Divina provvidenza ci permettera' di vedere questa possibilita' dovremmo ringraziare il Signore e non certo esserne sconvolti''. Su un altro tema spinoso, quello dell'omosessualita', Turkson ricorda che le coppie omosessuali hanno ''i loro paladini all'interno della Chiesa'' in alcune parti dell'Africa. Ma l'arcivescovo ghanese si sofferma anche sull'emorragia di fedeli della Chiesa, con la ''perdita di membri che sono passati a nuovi movimenti religiosi o alle sette'' e sui problemi dei ''giovani cattolici africani che vanno all'estero, in Europa o in America, e tornano non cattolici, perche' nelle chiese di quei Paesi non si sono trovati a loro agio''. Riaffermato anche il sostegno alla Corte penale internazionale, e ai provvedimenti che ha emesso sui crimini di guerra compiuti nella Repubblica democratica del Congo e in Sudan.

Nella sua ampia relazione introduttiva, il cardinale aveva toccato molti dei temi che domineranno i lavori del Sinodo, che ha per tema ''La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace''.

''L'affermarsi dello 'spirito del capitalismo' - ha spiegato Turkson - e' andato ad aggiungersi all'alienazione del concetto di giustizia da ogni radice trascendentale. Di conseguenza l'intera nozione di giustizia sociale e' stata eliminata e la giustizia applicata a stesure di contratti negoziati conformemente alla legge della domanda e dell'offerta, senza restrizioni per le imprese individuali.

Lo Stato ha solo applicato l'ordine pubblico e il rispetto dei contratti rimanendo rigorosamente neutrale riguardo al loro contenuto''.

In mattinata, parlando a braccio ai padri sinodali, il pontefice avevo auspicato che la carita' gratuita di Dio aprisse ''i confini di tribu', etnie e religioni''. ''Tutte le nostre analisi del mondo - ha osservato papa Ratzinger - sono insufficienti se non consideriamo il mondo alla luce di Dio, se non scopriamo che alla base delle ingiustizie, della corruzione c'e' un cuore non retto, c'e' una chiusura verso Dio''.

fonte: www.asca.it – 5 ottobre 2009