G8, il vescovo: Stato traditore
di Alessandra Deleuchi
A prendere le difese della Maddalena orfana del G8 ci pensa il vescovo di Tempio, Sebastiano Sanguinetti, che ac- cende il microfono, impugna il pastorale, e dopo una dichiarazione a caldo a pochi minuti dalla notizia del traumatico trasloco del vertice dall’Arcipelago maddalenino a L’Aquila, ritorna con forza sull’argomento.
«Il nostro territorio è ricco di luci ma anche di ombre e occorre ricordare che la solidarietà non deve mai venire meno, come non bisogna dimenticare che le promesse vanno mantenute». La promessa mancata è quella di recuperare La Maddalena dal fondo della crisi occupazionale che vive dalla partenza degli Usa: il mezzo per arrivare alla salvezza doveva essere il G8 di luglio. Che non si farà.
E il vescovo denuncia a gran voce la grave perdita, facendo un bilancio della situazione economica, con l’aggravante del mancato ritorno di immagine, e del sistema produttivo che avrebbe ricavato grandi vantaggi dall’incontro tra i grandi della terra. Una crisi che il vescovo conosce benissimo, così come conosce La Maddalena che ha visitato più di una volta. Anche domenica, dopo la celebrazione delle Cresime, quando ha ricordato le difficoltà dell’isola.
«La comunità sarda si sente tradita dallo Stato e vive un momento di amarezza nei confronti di un apparato statale che ha solo preso e che non è stato in grado di dare». Un dato di fatto per Sanguinetti che stamattina dovrebbe arrivare a La Maddalena per partecipare al consiglio provinciale e comunale congiunti che si terranno nell’isola.
fonte: da “il Sardegna” del 28 aprile 2009