tratto da www.primapaginamolise.it del 17.03.09
Mons. Bregantini diffamato dal quotidiano la Stampa
Il Tribunale di Torino - sezione VII civile - con sentenza n° 1821/09, depositata il 02/03/2009, in persona del Giudice Unico dott.ssa M. Francesca Christillin, ha accolto l'azione civile promossa da sua Ecc.za Rev.ma Mons. Giancarlo Maria Bregantini, già Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace e nominato, l'8 novembre 2007, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Bojano, intesa ad ottenere il risarcimento del danno morale derivato dalla pubblicazione di notizie false.
Il riferimento è alla pubblicazione di un articolo diffamatorio, apparso sul quotidiano La Stampa, a pag. 19, in data 18 novembre 2007, a firma del giornalista Filippo Cutrupi, che traeva spunto da un'intercettazione ambientale nella quale uno dei figli di Rocco Gioffrè, capo dell'omonima cosca di Seminara (RC), faceva riferimento a Mons. Bregantini. Il titolo apparso sul quotidiano era il seguente: "Il Vescovo al boss: sei un grande " con sottotitolo "Bregantini era presente al vertice di pace dopo la strage di Duisburg ".
La notizia apparsa sul quotidiano torinese, era totalmente falsa e gravemente lesiva e denigratoria della persona del vescovo Bregantini, nonché dell'azione pastorale di tutta la Chiesa di Locri-Gerace, non avendo egli mai incontrato Gioffre' Rocco né presso il Santuario di Polsi né in altre occasioni Tale evento, infatti, nell'immediatezza dei fatti, era stato categoricamente smentito dal Procuratore Aggiunto della D.D.A. di Reggio Calabria, dott. Salvatore Boemi, nonché dallo stesso Sostituto Procuratore, titolare dell'indagine, dott. Di Palma.
Il giudice ha valorizzato, integralmente, le tesi difensive degli Avv.ti Francesco Macrì e Domenico Vestito, del Foro di Locri, difensori in giudizio di Mons. Bregantini. Nella sentenza, infatti, si legge, tra l'altro, che: "è indiscutibile la portata diffamatoria del titolo e del sottotitolo del quotidiano e ciò sia un quanto viene data addirittura per "certa" la notizia che il vescovo non solo era presente al vertice mafioso, ma che ha addirittura accolto il capo clan dandogli del "tu"". E ancora: "deve affermarsi che la notizia relativa a Mons. Bregantini pubblicata nell'articolo del 18/11/2007 non risponde né al requisito della "verità", né al requisito della "continenza" e che devono pertanto ritenersi sussistenti gli estremi della diffamazione in danno dell'attore".
Considerata l'enorme gravità dei fatti falsamente attribuiti e della potenzialità lesiva dell'articolo, il Tribunale ha condannato l'Editrice La Stampa, il direttore responsabile del giornale, dott. Giulio Anselmi e il giornalista, dott. Filippo Cutrupi, a risarcire Mons. Bregantini del danno subito.
Questo Studio Legale, facendosi voce dell'Arcivescovo Mons. Giancarlo Maria Bregantini, il quale più volte ha insistito per addivenire ad una definizione bonaria della vertenza, desidera con forza riaffermare l'amarezza che resta nel cuore per la divulgazione di notizie diffamatorie e denigratorie non solo della persona del Vescovo e della sua stessa illuminata e coraggiosa azione pastorale, ma della terra di Calabria, dallo stesso presule amata, servita ed ascoltata con schiettezza evangelica e formidabile testimonianza di vita.
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