IL MANDANTE
L'assassinio del Cristo secondo Giovanni

Incontro con fra Alberto Maggi
direttore del Centro Studi Biblici “G. Vannucci”



SABATO 28 E DOMENICA 29 MARZO
Monastero di Sezano, Via Mezzomonte, 28 –Verona
Tel. 045 550012 (si chiede di segnalare la presenza))




Alberto Maggi, dell’Ordine dei Servi di Maria, è nato nel 1945 ad Ancona. Direttore del Centro Studi Biblici G. Vannucci (http://www.studibiblici.it/), cura la divulgazione, a livello popolare, della ricerca scientifica nel settore biblico attraverso scritti, trasmissioni e conferenze in Italia e all’estero. Ha studiato nelle Pontificie Facoltà Teologiche Marianum e Gregoriana (Roma) e all’ École Biblique et Archéologique française di Gerusalemme. Collabora con la rivista Rocca e ha curato per la Radio Vaticana la trasmissione La Buona Notizia per tutti.


L’assassinio del Cristo secondo Giovanni (Gv 18-19)

Gesù non è morto perché questa era la volontà di Dio, ma la convenienza del sommo sacerdote.
In una drammatica seduta del Sinedrio, dove i capi religiosi si rendono conto del pericolo che Gesù significa per le sacre istituzioni da loro rappresentate (“Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui…”, Gv 11,47), Caifa prende la decisione: “Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo e non vada in rovina la nazione intera?” Gv 11,49-50

Il sommo sacerdote ha capito che lasciare in vita Gesù significa la distruzione di tutto quell’apparato religioso che alla casta sacerdotale da lui presieduta dona prestigio e potere.

Caifa ha compreso che Gesù non è un riformatore delle istituzioni religiose, che il Cristo non è venuto a riformare l’apparato religioso, ma ad abolirlo.

Il nuovo rapporto che Gesù, l’uomo-Dio, viene a proporre con il Padre, è infatti diretto e non ha bisogno di alcuna mediazione. Ogni uomo, qualunque sia la sua condizione o condotta può rivolgersi direttamente a Dio, a un Padre che desidera solo comunicare il suo amore a tutti gli uomini, fondersi con loro per donare ad essi la sua stessa condizione divina.
In questa nuova relazione non solo non c’è alcun bisogno delle storiche mediazioni create dalla religione (tempio, culto, legge, sacerdozio), ma queste diventano degli ostacoli inutili e nocivi che si frappongono tra il Padre e l’uomo, impedendogli di accogliere la pienezza del suo amore. E Gesù sarà eliminato.


Ma quello che era il progetto di Dio sull’umanità, che ogni uomo diventasse suo figlio, è per le massime autorità religiose un crimine che va punito con la morte: “Per questo i Giudei cercavano ancora più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio” Gv 5,18.

Sabato 28 marzo
9.15 – 12.30
L’arresto di Gesù, uomo pericoloso
(Gv 18,28-40; 18,1-14)
I due tradimenti di Pietro
(Gv 18,15-27)

15.00 – 18.30
Gesù e Pilato: Il giudice e l’accusato (Gv 18,28-40; 19,1-11)
Il peccato che toglie l’agnello
dal mondo (Gv 19,12-16)

Domenica 29 marzo
9.15 – 11.20
Il trofeo della croce (Gv 19,17-27)
Il funerale e le nozze
(Gv 19,28-42)

11.30 Cel. Eucaristica

N.B. Contributo spese organizzative 15 euro

Possibilità di pernottamento. Contattare l'Accoglienza della Comunità di Sezano al tel. 045 550012 (p.Silvano) o e-mail: accoglienza@stimmatinisezano.it