Rassegna Stampa


SE QUEST’ANNO GESÙ NASCESSE A COCCAGLIO
di Beppe Del Colle

A Coccaglio (Brescia) la giunta di Centrodestra ha organizzato l’operazione White Christmas per identificare ed espellere i clandestini.


A Coccaglio, nel Bresciano, la Giunta di Centrodestra guidata dalla Lega ha deciso di verificare quanti stranieri extracomunitari privi di permesso di soggiorno, o con permesso scaduto, vivano in paese, e devono quindi essere espulsi. La verifica deve essere conclusa entro il 25 dicembre. L’incredibile operazione è stata chiamata White Christmas, "Bianco Natale", come la vecchia canzone.

Ernesto Olivero, fondatore del Sermig torinese, che accoglie ogni notte extracomunitari senza un rifugio, dice che quando ha un problema cerca la soluzione nella Bibbia, e la trova. Abbiamo cercato e trovato anche noi: il Vangelo di Luca sulla nascita del Bambino Gesù, 2,29-32, dove il "giusto e pio" Simeone chiede al Signore di farlo morire in pace perché ha visto con i propri occhi il Salvatore.

Quando poi quel Bambino muore sulla croce, risorge dopo tre giorni e infine ascende in cielo, gli Atti degli apostoli (2,5-17) riferiscono il miracolo delle "persone pie" provenienti da 15 Paesi disseminati dalla Libia a Roma e al Sudest europeo, fino alla Mesopotamia e all’Asia – tutto il mondo allora noto ai palestinesi – che il giorno di Pentecoste ascoltano ciascuno nella propria lingua le parole degli apostoli, ispirate dallo Spirito Santo, e si domandano meravigliati: ma come, non siamo tutti diversi? E perché tutti capiamo queste parole pronunciate in una lingua che non conosciamo?

La risposta è semplice: perché Gesù è venuto per tutti gli uomini, che vivano a Coccaglio o nei suoi dintorni (per esempio a Calcinato, stessa provincia, dove si segnala il record del 25,8 per cento di ragazzi stranieri, o nati in Italia da stranieri, nelle nostre scuole), che ai suoi occhi sono poi gli stessi dintorni di Addis Abeba, di Canton e di Lima, di Bucarest o di Kabul…

Gesù è venuto per tutti, anche perché tutti prima o poi nella Storia emigrano, con o senza documenti. Anche i nonni della regista Francesca Comencini, che sono sepolti proprio a Coccaglio (luogo di nascita del nonno) dopo una lunga vita trascorsa da emigrati in Francia, dove, come racconta la nipote in una lettera a la Repubblica, avevano avuto la dolorosa prova di cosa vuol dire essere stranieri.

E che cosa pensare di quell’imprenditore di Gavirate (Varese) che ha fatto piantare una croce alta sei metri nel cortile della sua fabbrica, rimproverando alla Chiesa di «non capire quali sono le conseguenze di una immigrazione indiscriminata», per cui quel crocifisso gigantesco significa che può essere usato contro gli immigrati?

Proprio quel simbolo che rappresenta tutte le ingiustizie che si consumano ogni giorno, da sempre, contro gli "ultimi"?

Ma la Chiesa non si fa intimidire. Qualche anno fa, mentre il Congresso degli Stati Uniti discuteva su una legge che l’avrebbe penalizzata per l’assistenza umanitaria che offriva agli immigrati "clandestini" (sempre loro, accidenti…), il cardinale Roger Mahony, arcivescovo di Los Angeles, disse che se quella legge fosse stata approvata avrebbe chiesto ai suoi preti di disobbedire, perché «negare l’aiuto a un fratello in umanità vìola una legge che ha un’autorità superiore al Congresso: la legge di Dio».


tratto da Famiglia Cristiana n.48 del 29 novembre 2009