Rassegna Stampa

Simposio del Pontificio Consiglio per i Laici verso Madrid 2011
Dalle Gmg una nuova generazione del «sì» a Cristo
di Gianluca Biccini

Le Giornate mondiali della gioventù sono un "osservatorio del mondo giovanile su scala planetaria" per individuare tendenze emergenti tra le nuove generazioni, che difficilmente trovano spazio nei massa media. Lo ha sottolineato il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, in occasione del simposio internazionale "Da Sydney 2008 a Madrid 2011", tenutosi a Roma su iniziativa della sezione giovani del dicastero.


Nei giorni a ridosso della vigilia della domenica delle Palme - quando in piazza San Pietro si è svolta alla presenza del Papa la consegna della croce e dell'icona mariana simbolo delle Gmg da parte dei giovani australiani a quelli della capitale spagnola - il convegno ha riunito i delegati di 70 Paesi dei cinque continenti e rappresentanti di 34 tra movimenti ecclesiali e associazioni giovanili. Grazie alle Gmg - ha spiegato Rylko - "è nata una nuova generazione di giovani capaci di andare controcorrente rispetto alla cultura postmoderna dominante. Si tratta dei giovani del sì a Cristo e alla sua Chiesa; dei giovani alla ricerca del senso vero della vita", che pur essendo una minoranza nella società possono agire come lievito attraverso la testimonianza coerente di vita cristiana. I giovani, del resto, sono "un dono per tutta la Chiesa", ma anche "un compito esigentissimo". Ecco perché le Gmg "non possono permettersi routine e mediocrità".


Al contrario richiedono "una costante conversione del cuore e la continua ricerca di vie sempre nuove per l'annuncio di Cristo". La conferma viene dall'esperienza australiana, il cui successo è andato al di là di ogni più ottimistica aspettativa. Per il porporato polacco la pastorale delle nuove generazioni non può essere un'appendice di quella ordinaria della Chiesa, ma il suo centro, il suo cuore. "I giovani - ha detto - hanno tante aspettative nei confronti degli adulti, nei quali vogliono trovare non solo maestri, ma testimoni autentici e coerenti".


Il cardinale Rylko ha poi fatto riferimento a quell'emergenza educativa più volte denunciata da Papa Benedetto XVI: una sfida che la pastorale giovanile deve saper raccogliere, in particolare per dare risposte alla sete di senso della vita che sale da tanti ragazzi di oggi.


"Le Gmg - ha ricordato il presidente del Pontificio Consiglio per i Laici - sono diventate provvidenziali catalizzatori dell'impegno pastorale della Chiesa a favore delle giovani generazioni, svolgono una preziosa funzione di orientamento, di ispirazione e di incoraggiamento". Le Giornate della Gioventù nel corso degli anni sono divenute per Rylko "laboratori di pastorale giovanile", alle quali si deve la nascita di una nuova generazione di operatori capaci di rispondere ai veri problemi dei giovani. "La parola provocazione - ha evidenziato il relatore - rende molto bene la natura di questa sfida".


E da questo momento la sfida si trasferisce nella vecchia Europa, in Spagna. "Dalle Gmg - ha concluso Rylko - la Chiesa ha acquistato un nuovo coraggio e un nuovo slancio, dimostrando che non ha paura dei giovani, ma che vuole ascoltarli. E ciò avverrà anche a Madrid, in un Paese che sta vivendo un periodo particolarmente delicato della sua situazione culturale e religiosa".


L'obiettivo è ripetere i successi della Gmg di Sydney, che non sono stati solo organizzativi. Il cardinale George Pell, arcivescovo della metropoli australiana che ha ospitato l'evento, intervenendo al simposio ha sottolineato come uno dei suoi frutti più evidenti sia stata la crescita delle vocazioni nel continente dell'Oceania.

"In Nuova Zelanda - ha riferito - il seminario nazionale ha praticamente raddoppiato il numero dei seminaristi. E anche in Australia si registra un aumento, una tendenza già notata nella fase di preparazione della Gmg.


Segno che è stato fatto un buon lavoro non solo logistico, ma soprattutto spirituale". La Gmg di Sydney ha di fatto cambiato in meglio l'immagine della Chiesa cattolica in Australia, dove anche i non credenti le tributano ora un maggiore rispetto. "Molte persone si sono riavvicinate - ha detto Pell - e la loro fede si è rafforzata. Non dobbiamo dimenticare che noi cattolici australiani siamo solo il 25 per cento della popolazione". E in questo senso il porporato ha invitato a restare con i piedi per terra.


"La Gmg - ha ammonito - non è una magia. La preparazione deve essere seria e a servizio dell'evangelizzazione".


Il suo giovane vescovo ausiliare, il domenicano Anthony Fisher, ha presentato i dati di una ricerca commissionata dal Comitato di Sydney 2008 sull'impatto delle giornate di luglio: sette partecipanti su dieci considerano l'esperienza vissuta come una delle migliori della loro vita; i partecipanti ritengono inoltre molto importante condividere la fede con altri giovani; la veglia, la Via Crucis e la messa finale sono considerati i momenti più importanti dell'esperienza. Tra i principali frutti pastorali: conversioni, rafforzamento dell'identità cristiana e cattolica, rinnovamento nelle diocesi australiane, positivo impatto sulla comunità intera.


Durante il simposio sono state anche presentate quattro esperienze di pastorale nazionale in America, Africa, Asia ed Europa. Riguardo al vecchio continente lo stesso cardinale Rouco Varela ha sottolineato come al contrario dell'Australia, la Spagna sia un Paese in cui il Vangelo è risuonato fin dalle origini. Eppure anch'essa ha bisogno, come tutta l'Europa, di rinnovare le proprie radici cristiane. "Dobbiamo di nuovo annunciare il Vangelo - ha detto - e fare nostro il compito della nuova evangelizzazione, portando Cristo lì dove non è conosciuto".


Il segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, il vescovo Josef Clemens, ha presentato il percorso formativo proposto dal Papa ai giovani per il triennio che condurrà a Madrid, il quale ruota attorno alle virtù della speranza, della carità e della fede.


"In questi giorni - ha detto Rylko chiudendo i lavori - abbiamo vissuto qualcosa vicino al cenacolo di Pentecoste: l'esperienza di una Chiesa giovane, missionaria, in ascolto dello Spirito".


fonte: da "l'Osservatore Romano" del 17 aprile 2009